Come le aziende rispondono alle esigenze di una mamma
Abbiamo già parlato di quando una mamma torna a lavoro. Ma l’argomento ci sta particolarmente a cuore. Come conciliare l’essere mamma con l’essere lavoratrice, se non ci sono i “santi” nonni? Ebbene, alcune grandi aziende rispondono a questa esigenza in diversi modi:
- creando nidi aziendali (ad esempio Unicredit, Micfrosoft Italia) interni o convenzionati;
- creando nidi in condivisione tra diverse aziende (ad esempio Fiat, Geox, Nestlé, nonché diverse realtà pubbliche), gestiti da società esterne;
- promuovendo lo smart working (ad esempio Vodafone), dando cioè la flessibilità, in termini di orari e spazi di lavoro, alle mamme al rientro della maternità.
Lo smart working: un aiuto alla mamma che torna al lavoro
L’utilizzo degli spazi di coworking non è la soluzione solo per le mamme dipendenti, ma anche per le mamme libere professioniste. I coworking oltre a dare loro uno luogo fisico e/o virtuale dove lavorare, danno parallelamente spazio ai loro bimbi all’interno di asili affiancati e convenzionati, gestiti da educatrici qualificate. Sull’onda di Piano C, il primo spazio di questo tipo nato alcuni anni fa a Milano, a gennaio ha aperto le porte anche Comama. Quest’ultima è una realtà di Bari che si pone l’obiettivo di diventare uno spazio di ripresa graduale del lavoro post-maternità.
Tra le mamme, siano esse dipendenti o freelance, i benefit maggiormente apprezzati sono:
- la possibilità di appoggiarsi allo smart working;
- l’accesso a bonus per baby sitter e asilo,
- sfruttare nidi aziendali. Quest’ultima è la soluzione meno scelta, in quanto più esosi e poco flessibili in termini di orari.
Inoltre tramite agevolazioni alle aziende che promuovono lo smart working, si mira ad un maggiore utilizzo del congedo parentale anche da parte dei papà. Dunque con molte probabilità vedremo sempre più mamme e papà portare i figli all’asilo accanto al loro ufficio temporaneo!
_Elena