Coworking per l’Africa significa indipendenza

Conoscenza e scambio di competenze alla base del coworking per creare sviluppo

Scritto da Elena Tosatto il 7 Settembre 2016 @ 16:13 - News

Africa Summer School

Potrebbe fare bene un coworking per l’Africa? “Penso che la soluzione migliore al momento sia agevolare la crescita di Hub e coworking in Africa per incentivare la circolazione delle conoscenze sul mondo delle start up e delle imprese”. Queste le parole di Lorenzo D’Amelio, uno dei giovani imprenditori sociali che hanno partecipato all’Africa Summer School. La settimana formativa interculturale è iniziata il 29 luglio scorso.

Durante la settimana, i 50 partecipanti hanno avuto il privilegio di approfondire cultura e storia del Continente, affiancati da docenti ed esperti africani e italiani. Scopo dell’iniziativa infondere conoscenze e stimoli necessari per la creazione di progetti di business da sviluppare in Africa. Il miglior progetto, riceverà un premio e sarà accompagnato nella sua fase di incubazione.

La missione più importante? Liberare l’Africa dalla percezione comune di “Paese da salvare”, riconoscendola piuttosto come una Terra ricca e potenzialmente interessante. Promuovendo un’educazione all’intraprendenza e all’autoimprenditorialità.

Africa

Perché l’Africa?

Perché nuovi Hub e coworking per l’Africa? Hanno pensato proprio a questo continente per creare ritrovi fisici, spazi di interazione sempre connessi ad Internet. Spazi dove rendere possibili il dialogo e la circolazione delle idee e di nuovi progetti.

A cosa potrebbero servire Hub e coworking per l’Africa? Incentivare lo sviluppo delle imprese locali, permettendo alle popolazioni di guadagnare finalmente la propria indipendenza. Insomma distribuire opportunità laddove i talenti non mancano. Non a caso diverse multinazionali stanno già investendo su giovani africani. Amazon ad esempio è presente nel Continente con attività di sostegno alle startup. Google ha come obiettivo la formazione di 1 milione di Africani alle competenze digitali. Mark Zuckerberg (fondatore e amministratore delegato di Facebook) ha destinato ben 24 milioni di dollari ad Andela, una startup di New York la cui missione è la formazione di sviluppatori software in Africa. Del resto non dimentichiamo che le migliori soluzioni nascono sempre dalle sfide più difficili!

Serena

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