Smart working e benessere, mentale e fisico

Smart working: l'impatto sul benessere mentale e fisico, dopo un anno di pandemia

Scritto da Elena Tosatto il 10 Dicembre 2021 @ 10:00 - Curiosità

A quasi due anni dall’inizio della pandemia, possiamo certamente tirare le somme su smart working e benessere. Che impatto ha avuto (ed ha) lo smart working sulla forma, mentale e fisica?

In generale gli smart workers hanno più paura di ingrassare, leggono più libri, fanno più meditazione. Ma tendono, a casa, a mangiare di più. Infatti molti non si sentono perfettamente in forma. Specialmente le donne, che hanno risentito maggiormente di questo impatto. Dal punto di vista del tono muscolare, ma anche del benessere mentale. Una minore cura di sé, una trascuratezza, legata sicuramente al cambiamento del luogo di lavoro. A casa, si può stare in pigiama tutto il giorno o addirittura c’è chi apprezza poter lavorare senza vestiti. La libertà di svegliarsi più tardi e lavorare ovunque, anche all’aperto, sono altri benefici dello smart working. Sempre sull’ottica della cura di sé, alcuni apprezzano la possibilità data dal lavoro smart, incredibile ma vero, di farsi meno docce.

Ma c’è anche chi invece pensa di più al proprio fitness. Generalmente gli uomini, che con le palestre a lungo chiuse, si sono dedicati ad attività all’aperto. Hanno infatti più tempo a disposizione e si muovono meno nel tragitto casa-ufficio.

Fitness e ufficio

Cambiano i benefit dati dalle aziende

Riduzione della settimana lavorativa

Molte aziende, durante la pandemia, e con l’obbligo al lavoro in smart, hanno voluto dare alcuni benefit ai loro dipendenti. Awin, network di affiliazione, ha ridotto la settimana lavorativa a 4 giorni ai suoi dipendenti. A parità di salario. Non solo: i dipendenti potranno anche scegliere di lavorare in smart, in maniera parziale o totale. La multinazionale, può fare questo grazie ad una potente infrastruttura, ed alla collaborazione stretta tra dipendenti. Questi ultimi infatti nei 4 giorni in cui lavorano sono più produttivi. Inoltre, grazie alla rotazione del personale su diversi fusi orari, sempre aggiornato, è possibile sempre coprire ruoli che altrimenti sarebbero assenti.

Supporto psicologico

Altre aziende hanno messo a disposizione il servizio estremamente utile di supporto psicologico. Non solo per le problematiche legate al lavoro, ma anche per quelle legale all’ambito famigliare. Al lavoratore in questo modo sono state date le chiavi per affrontare con maggiore serenità il periodo di isolamento forzato a cui è stato costretto.

Tools per smart working e benessere

Alcuni datori, hanno dotato i loro dipendenti di tutti gli strumenti tecnologici e non per affrontare nel giusto modo il lavoro da casa. Dotando ad esempio il personale di scrivanie e sedute ergonomiche. Ma anche dei giusti mezzi tecnologici (software e applicazioni) per poter lavorare da casa.

Altre aziende non hanno smesso di fornire anche i buoni pranzo, da qualunque posto questo venga fatto. E sempre nell’ottica del miglioramento del benessere fisico, le aziende pagano anche lezioni di pilates e ginnastica posturale.

Smart working: un pericolo per la crescita professionale?

Lo smart working è sempre più utilizzato ed allo stesso tempo, tutelato, tramite norme apposite. Per alcuni però, lo smart working ha avuto un impatto negativo sul proprio benessere mentale. Lavorando in isolamento, infatti, non ci si sente più padroni del proprio ruolo. Di conseguenza, spesso il lavoro agile (specie se tale rimane in maniera definitiva) sembra porre dei limiti all’accrescimento professionale personale. Ci si vede in competizione con i colleghi, che invece continuano a lavorare tra le mura dell’ufficio.

Questo sembra portare alla visione che nessuno è indispensabile. Ma non è sempre così, anzi. Anche prima della pandemia sono state molte le aziende che hanno puntato sullo smart working, proprio per non perdere certe professionalità. Professionalità troppo indispensabili, che altrimenti, senza lavoro agile, avrebbero rinunciato al proprio lavoro.

Un modo per andare incontro alle esigenze del dipendente per non perderlo? Farlo lavorare in un ufficio decentrato. Ad esempio un ufficio all’interno del nostro Business center, che può essere più comodo da raggiungere, e servito come l’ufficio tradizionale.

Logo Coworking-Europa
Ti chiamiamo noi





    Ho letto e accetto i termini della Privacy Policy*